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Con l’inaugurazione della mostra pannellare “Il Maestro delle Nazioni” ha preso il via, al Conservatorio di Trieste, il Festival Tartini 330+1 un cartellone cartellone di eventi, musica e incontri promosso, con il contributo speciale del Ministero dell’Università e della Ricerca, dal Centro di documentazione e studi tartiniani “Bruno e Michèle Polli” operativo all’interno del Conservatorio stesso per lo studio e la divulgazione dell’opera del Genio piranese del violino, nato nel 1692, quindi esattamente 330 anni fa più uno.
Gli intervenuti ieri all’inaugurazione.
LA MOSTRA – Allestito nel foyer del “Tartini”, il percorso espositivo è articolato in venti pannelli e vuole sottolineare il ruolo centrale del compositore e didatta nello scambio culturale e musicale del suo tempo: teorico della musica e intellettuale, il grande musicista fu costantemente in dialogo con le maggiori personalità europee del Settecento. La mostra “Il Maestro delle Nazioni” è intitolato al “Patrimonio culturale europeo condiviso di Giuseppe Tartini”. Il percorso espositivo è realizzato dal Dipartimento di studi linguistici e letterari dell’Università di Padova con il Dipartimento di musicologia dell’Università di Lubiana, a cura degli esperti Sergio Durante, Nejc Sukljan e Boštjan Udovič. La personalità poliedrica di Tartini viene così illustrata a tappe in questa mostra già allestita anche al Parlamento Europeo, a Bruxelles, con l’apporto di testi in lingua italiana, slovena e inglese.
IL CONVEGNO – Ma l’inaugurazione della mostra è stata solo il primo atto del Festival che, fino a domani sera, ruoterà intorno a un convegno con esperti internazionali e alla presentazione di pubblicazioni e progetti con tre concerti serali dedicati al repertorio di Giuseppe Tartini e alla sua eredità. Nel pomeriggio di ieri i saluti sono stati portati al pubblico dal direttore del Conservatorio, Sandro Torlontano, con la presidente Daniela Dado e il coordinatore del Centro di documentazione e studi tartiniani “Bruno e Michèle Polli”, mentre Giulio D’Angelo ha introdotto un focus sulle iniziative del Centro assieme agli studiosi Paolo Da Col (Conservatorio di Venezia). Una finestra speciale del convegno è stata dedicata all’illustrazione del poderoso progetto del Catalogo tematico online di Giuseppe Tartini: il più esaustivo mai realizzato e condiviso sull’opera del Genio di Pirano, attualmente disponibile sul portale discovertartini.eu assieme all’incipit di tutte le opere catalogate. Sulle caratteristiche e potenzialità di sviluppo del format sono intervenuti gli esperti Peter Stadler (Università di Paderborn), Guido Viverit e Margherita Canale, autrice del catalogo sui lavori solistici di Tartini. In serata, il primo dei tre concerti con ingresso gratuito, protagonista l’Astree, formazione strumentale specializzata nel repertorio sei-settecentesco.
Ensemble Aurora
I VOLUMI – Seconda giornata oggi, 22 febbraio, per il Festival Tartini 330+1. L’appuntamento è alle 16 nella Sala Tartini del Conservatorio di Trieste (via Ghega 12), per la presentazione in anteprima assoluta dei tre volumi Giuseppe Tartini and the Musical Culture of Enlightenment pubblicati da Peter Lang Editore: li hanno curati l’Università di Padova, l’Università di Lubiana e il Centro di documentazione e studi tartiniani “Bruno e Michèle Polli” e saranno presentati da Sergio Durante (Università di Padova), Gabriele Taschetti (Università di Padova) , Nejc Sukljan (Università di Lubiana), Federico Gon (Conservatorio di Trieste), Paolo Da Col (Conservatorio di Venezia) e dalla ricercatrice ed esperta Margherita Canale. Un’ulteriore iniziativa editoriale sarà illustrata per l’occasione: la pubblicazione dell’edizione critica degli opera omnia di Giuseppe Tartini, prodotta dalla casa editrice Bärenreiter. L’ambizioso progetto editoriale prevede la pubblicazione di 25 volumi: con il curatore Sergio Durante interverrà il musicologo Matteo Cossu (Università di Padova) che ha curato il primo dei volumi. Le relazioni del convegno prevedono, dalle 18, gli interventi di Juan Mariano Porta (Università di Padova), Margherita Canale, ricercatrice ed esperta tartiniana, e Manuel Staropoli (Conservatorio di Trieste), coordinati da Agnese Pavanello (Musik-Akademie Basel).
IL CONCERTO – Anche il concerto odierno è gratuitamente aperto al pubblico, previa prenotazione al telefono 040.6724911 oppure su infoline conts.it. Il secondo appuntamento della Trilogia proposta nell’ambito del progetto Tartini 330+1, stasera alle 20.30, in Sala Tartini, propone una appassionata indagine sull’eredità tartiniana: in scena l’Ensemble Aurora con Enrico Gatti violino I, Pietro Battistoni violino II, Cristiano Delpriori viola, Cristina Vidoni violoncello. Musiche di Giuseppe Tartini, Raffaele Sirmen, Maddalena Lombardini Sirmen e Pietro Nardini. Ispirandosi ad Eos, la “dea dalle rosee dita”, Enrico Gatti ha fondato nel 1986 l’Ensemble “Aurora” asnsieme ad altri artisti appassionati dallo studio e dall’interpretazione del patrimonio musicale anteriore al 1800. Ciascuno dei musicisti dell’ensemble ha alle sue spalle un attento lavoro di ricerca personale, ed ha perfezionato e qualificato la sua preparazione presso le più prestigiose scuole europee quali il Conservatorio Reale dell’Aja, la Schola Cantorum di Basilea, il Conservatorio di Amsterdam, il Conservatorio di Ginevra, il Mozarteum di Salisburgo, il Conservatorio Superiore di Parigi. L’Ensemble Aurora ha basato la ricerca della propria emissione sonora sulla caratteristica più costante dell’estetica sei-settecentesca: l’imitazione della natura, e quindi della voce umana, con le sue dinamiche, pronunce ed articolazioni.
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In copertina, la statua a Giuseppe Tartini nella piazza di Pirano in Istria.